Luigi Schezzi nasce a Milano il 17/01/1914 da Evaristo e Aurelia Cassamali. Cresce con la madre vedova: di professione idraulico, è l’unico sostegno della famiglia. È esente dal servizio militare perché, a causa di un incidente da ragazzo, giocando alla “lippa”, aveva perso l’occhio destro. Coniugato con Elda Rampinelli, è padre di due figli Aurelia (1940) ed Aldo (1942).
Aderente ai gruppi di “Giustizia e Libertà”, è catturato dai fascisti il 29/02/1944 alla bocciofila sotto casa. Carcerato a San Vittore, Luigi Schezzi probabilmente è inviato e Fossoli e da qui deportato a Mauthausen con il trasporto 32, partito da Firenze il 8/3/1944 e giunto a destinazione il 11/3/1944: gli viene assegnata la matricola 57419. Trasferito a Gusen il 24/3/1944, rientra a Mauthauen al Revier il 1° marzo 1945, dove muore il 12/4/1945.
Riconosciuto dal Ministero della Difesa il 5 novembre 2010 come “Partigiano combattente per la libertà d’Italia, 1943-1945”