Giuseppe Berna nasce a Balsamo (MI) il 3 settembre 1903. Sposa Maria Meroni, da cui ha due figli, Lino (4 ottobre 1935) e Rosa (6 maggio 1943); abitano a Milano in Via priv. Hermada 4. Lavora come operaio tracciatore alla Società Italiana Ernesto Breda per Costruzioni Meccaniche – Sezione I, di Sesto S. Giovanni. Dopo l’8 settembre 1943 entra nelle formazioni G.A.P. – 108° Brigata Garibaldi e partecipa allo sciopero generale del 1° marzo 1944, che per otto giorni blocca le più grandi fabbriche del Nord. Nella successiva repressione nazi-fascista, nella notte del 11 marzo 1944 viene arrestato e condotto a San Vittore. Dopo due giorni, è trasferito a Bergamo, Caserma Umberto 1° e il 17 marzo 1944 è inviato a Mauthausen, dove arriva il 20 marzo 1944: sarà immatricolato conil n. 58709.
Come operaio specializzato viene impiegato a Gusen, a Wien-Schwechat e a Wien-Floridsdorf. Rientrato a Mauthausen vi morì il 10 maggio 1945 nel blocco 5 per stenti, riuscendo però a vedere la liberazione del campo. Seppellito nel cimitero di Mauthausen, nel 1965 la sua salma viene esumata e identificata con il n. 1131: nello stesso cimitero una tomba, non più anonima, ora lo ricorda. Da giovane, bravo tenore, ha cantato nel coro della Scala di Milano con Aureliano Pertile: durante la prigionia veniva chiamato dai compagni “il cantore triste”.