On line il nuovo podcast “Tre storie ribelli a Milano” dedicato alle Pietre d’Inciampo
On line il nuovo podcast “Tre storie ribelli a Milano” dedicato alle Pietre d’Inciampo
“Tre storie ribelli a Milano”, il podcast che dà voce alle Pietre d'Inciampo dedicate a Alessandro Moneta, imprenditore milanese che salvò ebrei, Mino Steiner, avvocato infiltrato dagli Alleati nella sua Milano, Ferdinando De Capitani, linotipista partigiano al Corriere della Sera. E su Moneta l'appello: “i discendenti dei salvati si facciano avanti per raccontare la loro storia”.
Milano, 25 gennaio 2023 – In occasione della Giornata della Memoria 2023, diamo voce a tre Pietre d’Inciampo. Raccontiamo la storia di Alessandro Moneta, Mino Steiner e Ferdinando De Capitani. Furono deportati nei campi di sterminio perché osarono ribellarsi al nazifascismo e alle leggi razziali. Tre uomini oggi ricordati con Pietre d’Inciampo posate sul marciapiede di fronte alla casa o al luogo di lavoro da cui furono deportati.
Il nuovo podcast di Intreccimedia, “Tre storie ribelli a Milano”, è scritto e narrato dal giornalista Angelo Miotto, con la supervisione editoriale di Dario Paladini.
Grazie alla testimonianza dei figli o nipoti, con la documentazione pervenuta fino ad oggi e con l’aiuto di studiosi della Resistenza, ricostruiamo la loro vita, il coraggio con cui sfidarono le autorità fasciste e naziste, la loro tragica fine.
Gli episodi completi sono già ascoltabili su Intreccimedia.it e sulle principali piattaforme (Spotify, Apple Podcast, Google Podcasts)
Un estratto del primo episodio, dedicato a Alessandro Moneta, verrà trasmesso venerdì 27 gennaio, Giornata della Memoria, da Radio Popolare nel programma Prisma.
Le Pietre d’Inciampo, oltre 70mila in Europa, nascono dall’idea dell’artista tedesco Gunter Demnig, con l’obiettivo di salvare la Memoria di milioni di vittime perseguitate dal nazismo per qualsiasi motivo: religione, razza, idee politiche, orientamenti sessuali. A Milano le Pietre d’Inciampo sono 157 e la loro posa è curata dal Comitato Pietre d’Inciampo, formato da tutte le associazioni legate alla memoria della Resistenza, di tutte le Deportazioni, dell’Antifascismo. Presidente del Comitato è la senatrice a vita Liliana Segre.
Intreccimedia è una nuova podcast company e nasce dall’esperienza di Terre di mezzo Editore. Tra i temi che vuole affrontare c’è quello della Memoria.
Gli episodi
Ep. 1 – Alessandro Moneta, l’imprenditore milanese che salvò gli ebrei
Nei suoi due stabilimenti, al quartiere Musocco di Milano e a Porto Ceresio sul lago di Lugano, Alessandro Moneta fabbricava pentole e elmetti per l’esercito. Spirito ribelle, disse no alle leggi razziali e alle deportazioni. Decise di nascondere, in un soppalco dello stabilimento di Musocco, famiglie ebree che aiutò a fuggire in Svizzera. Nel 1944 qualcuno però rivela il suo segreto alle autorità nazifasciste e inizia così il suo viaggio senza ritorno. Una storia che ha ancora delle pagine bianche, tutte da scrivere: mancano infatti le testimonianze dei discendenti di quelle famiglie ebree salvate.
Chi avesse ricordi legati a Alessandro Moneta può scrivere a info@intreccimedia.it.
Ep. 2 – Mino Steiner, l’avvocato infiltrato dagli Alleati nella sua Milano
A 15 anni è tra coloro che portano a spalla la bara di Giacomo Matteotti, suo zio. Dopo un primo arresto nel 1939 per attività antifascista, viene arruolato nel ’42 nell’esercito italiano e inviato in Sicilia. Con lo sbarco degli Alleati nel 1943, entra in contatto con i servi segreti inglesi e accetta di essere mandato a Milano in missione segreta. Arriva in Liguria a bordo di un sommergibile, da dove raggiungerà Milano. Il suo compito è avviare un’attività di propaganda e mandare informazioni agli Alleati.
Ep. 3 – Ferdinando De Capitani, il linotipista partigiano al Corriere della Sera
È tra gli organizzatori degli scioperi del 1944 al Corriere della Sera. In quegli anni nella tipografia di via Solferino venivano stampate di nascosto l’Unità e altre pubblicazioni della Resistenza. De Capitani venne fermato dai fascisti insieme a un grafico e a due giornalisti: “Non si preoccupi, solo una formalità per chiederle alcune informazioni”. Aveva 53 anni, non fece più ritorno.