L’episodio decisivo avviene a Colonia nel 1990, quando un cittadino contesta la veridicità della deportazione nel 1940 di 1000 sinti della città renana, in occasione dell’installazione di un’opera scultorea per ricordarne la persecuzione.
Da quel momento Demnig si dedica a costruire il più grande monumento diffuso d’Europa, attraverso l’installazione di “Pietre d’Inciampo”, sampietrini di piccole dimensioni, sui marciapiedi davanti alle abitazioni delle vittime delle persecuzioni naziste, qualunque ne fosse la ragione. L’incisione, sulla superficie superiore di ottone lucente, ne ricorda nome e cognome, data di nascita, data e luogo di deportazione e data di morte, quando conosciuta.
Una iniziativa senza precedenti, che ha superato presto i confini della Germania in virtù della sua originale funzione di stimolo alla coscienza collettiva in molti Paesi europei.